Salve a tutte amiche. Ma che bel temporalino c'è stato ieri nella zona del veneziano? Vento, pioggia e un abbassamento di temperatura non indifferente. E la sottoscritta dov'era? Ma a Venezia per una visita guidata al Palazzo Ducale e più precisamente nella parte appena restaurata e da poco aperta al pubblico. Il ritrovo era per le 8.50, all'ingresso del Palazzo. Già al mattino avevo visto che il tempo non chiamava nulla di buono ma faceva caldo ed io ho sottovalutato che FORSE era il caso di portarsi dietro un maglioncino. Gli ombrelli però erano con me.
Arrivati davanti al Palazzo la guida ci ha accolto chiedendoci gentilmente di non fare foto e di lasciare eventuali zainetti in un apposito ufficio predisposto, quindi siamo saliti su alla prima loggia interna dove abbiamo trovato la bocca della verità
all'interno della quale venivano inserite denuce di tipo fiscale, le quali dovevano essere regolarmente firmate,. Nessuna denuncia anonima veniva presa in considerazione perchè poteva essere semplicemente una vendetta privata nei confronti di un cittadino. Ai lati di questa bocca della verità che vedete qui sopra ce ne erano altre due rappresentate da leoni, simbolo della Repubblica di Venezia ma arrivato Napoleone Bonarte assunse degli scalpellatori che ebbero l'incarico di distruggere queste e tutte le immagini in tutta Venezia che rappresentavano il leone, per distruggere l'immagine di Venezia come Stato. E non vi dico quanti altri monumenti e chiese questo Napoleone ha distrutto a Venezia. Basti pensare che proprio di fronte alla Basilica di San Marco c'era una bellissima chiesa del Sansovino e lui la fece abbattere per costruire sale da ballo. Carino eh?. Poco più avanti ci siamo trovati davanti ad una delle meraviglie delle meraviglie ossia la scala d'oro
nella seconda immagine vedete il soffitto. Per far vedere ai capi di stato che Venezia era uno Stato ricco, ed essendo questa scala la parte più piccola del palazzo, per far colpo ai visitatori il Doge fece fare il soffitto in puro oro zecchino 24 carati.
La guida poi ci ha portato nella parte più segreta del Palazzo. Infatti nessun cittadino dell'epoca sapeva che sopra ai grandi saloni, con dipinti magnifici che andavano dal Tintoretto al Veronese e tanti altri c'erano degli uffici piccolissimi, senza nulla che li abbellissi perchè chi vi lavorava non avesse distrazioni. Nemmeno un camino per riscaldarsi avevano questi poveretti. E considerando che Venezia è fredda e umida da morire c'è da capire quanto abbiano patito il freddo d'inverno ed il caldo d'estate.
Questa foto non rende veramente l'idea. Pensate che io sono alta m.1,65 e mio marito m 1,85 e più di quattro persone non ci facevano stare. Terribilmente piccine e basse queste stanze.
Poi la guida ci ha portato su per una scaletta parecchio buia. Già questi luoghi sono bui normalmente ma con il temporale che nel frattempo si stava scatenando fuori praticamente in alcuni punti si andava letteralmente a tentoni. Siamo quindi arrivati alla stanza dei cosiddetti piombi dove fu prigioniero Giacomo Casanova perchè denunciato per magia.
Nella prima foto che vedete vedete una sorta di stanza nella stanza. Ecco quella stanza al centro era la sua prigione. Lui era alto m 1,90 e quindi fu un patire enorme per lui non solo per la sua altezza decisamente superiore al soffitto ma perchè questa prigione era esattamente sotto il tetto del Palazzo Ducale rivestito di piombo (per questo motivo si chiamano "i piombi di Palazzo Ducale") e, in estate, la temperatura saliva oltre i 50 gradi. Lui si ammalò quasi subito e nell'arco dell'anno che vi rimase fece amicizia con il suo carceriere, Lorenzo, il quale instaurò un rapporto di amicizia con Casanova e lo portava, ad insaputa di tutti, ogni tanto a fare una passeggiattina, sempre sotto lo stesso tetto ma in punti più alti. Ma Casanova durante una di queste uscite trovò un pezzo di ferro con il quale fece un buco sul pavimento per scappare. Ma il destino gli riservò una brutta sorpresa. Proprio il giorno prima della sua evasione, tutto contento Lorenzo gli disse che avrebbe cambiato cella e gliene avrebbero data una di più spaziosa e con una finestrella che dava su bacino San Marco. Immaginate la delusione del Casanova ma quanto si arrabbio Lorenzo quando nel trasferirlo nella nuova cella trovò il buco e minacciò di denunciarlo. Ma Casanova rispose che avrebbe fatto altrettanto con lui dicendo che all'insaputa di tutti lo portava ogni giorno un pò in libertà. Lorenzo quindi si trovò costretto al silenzio ed in più pagò di tasca sua la riparazione del foro perchè nessuno sapesse. La seconda foto vi mostra la sua seconda cella dalla quale fuggì con l'aiuto di un frate, prigioniero per aver avuto 3 figli da donne diverse, durante una notte e rimase in esilio per 18 anni. Tornò solo quando Venezia gli diede l'amnistia. Mentre visitavamo la prima cella due signore hanno avuto un attacco di claustofobia e sono state accompagnate fuori.
La prima foto vi mostra il passaggio interno del Ponte dei Sospiri, così chiamato perchè i prigionieri passandovi attraverso per raggiungere le celle guardavano per l'ultima volta da quei piccoli balconcini quello che era il mondo esterno e che la maggior parte di loro non avrebbero più visto. Infatti questo ponte porta alle celle peggiori del Palazzo Ducale, quelle che vanno sotto il livello del mare e quando c'era l'acqua alta i prigionieri finivano sotto, molti annegavano. La seconda foto vi mostra il Ponte dei Sospiri visto da fuori.
Nel mezzo di queste due colonne veniva issato il patibolo dove venivano effettuate le esecuzioni dei condannati a morte per impiccagione o per decapitazione. Una colonna rappresenta S. Todaro e l'altra il Leone di S. Marco. In origine le colonne dovevano essere tre, ma durante il trasporto una affondò in mare.
I veri veneziani, quelli di generazione in generazione non passano mai attraverso queste due colonne perchè dicono porti sventura.
Questa immagine del loggiato esterno, quella che guarda il campanile di S. Marco per intenderci, ha una particolarità. Se osservate bene, al centro, due colonne sono di colore diverso. Erano le colonne da dove il Doge si sporgeva per salutare e parlare al popolo.
Questa è la Sala del Gran Consiglio, lunga oltre 54 metri e larga oltre 21. Bellissima con affreschi che rappresentano la conquista di Costantinopoli, vari momenti della vita di Venezia e il Paradiso. Il soffitto come tutte le sale che abbiamo visto erano una giostra di meraviglie da togliere il fiato. Ciò che vi ho descritto non è che una minima parte di ciò che abbiamo ammirato. Temo di avervi rubato anche troppo tempo e posso capire che per qualcuno possa essere noioso.
Avevo già visitato da ragazza il Palazzo Ducale ma rivisitarlo ora ha avuto un altro sapore. Quante sono le meraviglie che abbiamo nel nostro fantastico paese. Lo scorso ottobre ho avuto la fortuna di visitare la Basilica di San Marco di notte. Non avete idea che suggestione ed emozione ho provato. Fantatico.
Perdonatemi se mi sono dilungata troppo ma non potevo non condividere con le mie nuove amiche una gita così bella.
Arrivati davanti al Palazzo la guida ci ha accolto chiedendoci gentilmente di non fare foto e di lasciare eventuali zainetti in un apposito ufficio predisposto, quindi siamo saliti su alla prima loggia interna dove abbiamo trovato la bocca della verità
all'interno della quale venivano inserite denuce di tipo fiscale, le quali dovevano essere regolarmente firmate,. Nessuna denuncia anonima veniva presa in considerazione perchè poteva essere semplicemente una vendetta privata nei confronti di un cittadino. Ai lati di questa bocca della verità che vedete qui sopra ce ne erano altre due rappresentate da leoni, simbolo della Repubblica di Venezia ma arrivato Napoleone Bonarte assunse degli scalpellatori che ebbero l'incarico di distruggere queste e tutte le immagini in tutta Venezia che rappresentavano il leone, per distruggere l'immagine di Venezia come Stato. E non vi dico quanti altri monumenti e chiese questo Napoleone ha distrutto a Venezia. Basti pensare che proprio di fronte alla Basilica di San Marco c'era una bellissima chiesa del Sansovino e lui la fece abbattere per costruire sale da ballo. Carino eh?. Poco più avanti ci siamo trovati davanti ad una delle meraviglie delle meraviglie ossia la scala d'oro
nella seconda immagine vedete il soffitto. Per far vedere ai capi di stato che Venezia era uno Stato ricco, ed essendo questa scala la parte più piccola del palazzo, per far colpo ai visitatori il Doge fece fare il soffitto in puro oro zecchino 24 carati.
La guida poi ci ha portato nella parte più segreta del Palazzo. Infatti nessun cittadino dell'epoca sapeva che sopra ai grandi saloni, con dipinti magnifici che andavano dal Tintoretto al Veronese e tanti altri c'erano degli uffici piccolissimi, senza nulla che li abbellissi perchè chi vi lavorava non avesse distrazioni. Nemmeno un camino per riscaldarsi avevano questi poveretti. E considerando che Venezia è fredda e umida da morire c'è da capire quanto abbiano patito il freddo d'inverno ed il caldo d'estate.
Questa foto non rende veramente l'idea. Pensate che io sono alta m.1,65 e mio marito m 1,85 e più di quattro persone non ci facevano stare. Terribilmente piccine e basse queste stanze.
Poi la guida ci ha portato su per una scaletta parecchio buia. Già questi luoghi sono bui normalmente ma con il temporale che nel frattempo si stava scatenando fuori praticamente in alcuni punti si andava letteralmente a tentoni. Siamo quindi arrivati alla stanza dei cosiddetti piombi dove fu prigioniero Giacomo Casanova perchè denunciato per magia.
Nella prima foto che vedete vedete una sorta di stanza nella stanza. Ecco quella stanza al centro era la sua prigione. Lui era alto m 1,90 e quindi fu un patire enorme per lui non solo per la sua altezza decisamente superiore al soffitto ma perchè questa prigione era esattamente sotto il tetto del Palazzo Ducale rivestito di piombo (per questo motivo si chiamano "i piombi di Palazzo Ducale") e, in estate, la temperatura saliva oltre i 50 gradi. Lui si ammalò quasi subito e nell'arco dell'anno che vi rimase fece amicizia con il suo carceriere, Lorenzo, il quale instaurò un rapporto di amicizia con Casanova e lo portava, ad insaputa di tutti, ogni tanto a fare una passeggiattina, sempre sotto lo stesso tetto ma in punti più alti. Ma Casanova durante una di queste uscite trovò un pezzo di ferro con il quale fece un buco sul pavimento per scappare. Ma il destino gli riservò una brutta sorpresa. Proprio il giorno prima della sua evasione, tutto contento Lorenzo gli disse che avrebbe cambiato cella e gliene avrebbero data una di più spaziosa e con una finestrella che dava su bacino San Marco. Immaginate la delusione del Casanova ma quanto si arrabbio Lorenzo quando nel trasferirlo nella nuova cella trovò il buco e minacciò di denunciarlo. Ma Casanova rispose che avrebbe fatto altrettanto con lui dicendo che all'insaputa di tutti lo portava ogni giorno un pò in libertà. Lorenzo quindi si trovò costretto al silenzio ed in più pagò di tasca sua la riparazione del foro perchè nessuno sapesse. La seconda foto vi mostra la sua seconda cella dalla quale fuggì con l'aiuto di un frate, prigioniero per aver avuto 3 figli da donne diverse, durante una notte e rimase in esilio per 18 anni. Tornò solo quando Venezia gli diede l'amnistia. Mentre visitavamo la prima cella due signore hanno avuto un attacco di claustofobia e sono state accompagnate fuori.
La prima foto vi mostra il passaggio interno del Ponte dei Sospiri, così chiamato perchè i prigionieri passandovi attraverso per raggiungere le celle guardavano per l'ultima volta da quei piccoli balconcini quello che era il mondo esterno e che la maggior parte di loro non avrebbero più visto. Infatti questo ponte porta alle celle peggiori del Palazzo Ducale, quelle che vanno sotto il livello del mare e quando c'era l'acqua alta i prigionieri finivano sotto, molti annegavano. La seconda foto vi mostra il Ponte dei Sospiri visto da fuori.
Nel mezzo di queste due colonne veniva issato il patibolo dove venivano effettuate le esecuzioni dei condannati a morte per impiccagione o per decapitazione. Una colonna rappresenta S. Todaro e l'altra il Leone di S. Marco. In origine le colonne dovevano essere tre, ma durante il trasporto una affondò in mare.
I veri veneziani, quelli di generazione in generazione non passano mai attraverso queste due colonne perchè dicono porti sventura.
Questa immagine del loggiato esterno, quella che guarda il campanile di S. Marco per intenderci, ha una particolarità. Se osservate bene, al centro, due colonne sono di colore diverso. Erano le colonne da dove il Doge si sporgeva per salutare e parlare al popolo.
Questa è la Sala del Gran Consiglio, lunga oltre 54 metri e larga oltre 21. Bellissima con affreschi che rappresentano la conquista di Costantinopoli, vari momenti della vita di Venezia e il Paradiso. Il soffitto come tutte le sale che abbiamo visto erano una giostra di meraviglie da togliere il fiato. Ciò che vi ho descritto non è che una minima parte di ciò che abbiamo ammirato. Temo di avervi rubato anche troppo tempo e posso capire che per qualcuno possa essere noioso.
Avevo già visitato da ragazza il Palazzo Ducale ma rivisitarlo ora ha avuto un altro sapore. Quante sono le meraviglie che abbiamo nel nostro fantastico paese. Lo scorso ottobre ho avuto la fortuna di visitare la Basilica di San Marco di notte. Non avete idea che suggestione ed emozione ho provato. Fantatico.
Perdonatemi se mi sono dilungata troppo ma non potevo non condividere con le mie nuove amiche una gita così bella.
Un pò di storia non guasta mai :)
RispondiEliminaMa ciaoo carissima Paola!! Tutto bene? Direi di sì visto il luogo bellissimo dove sei stata...
La visita guidata al Palazzo Ducale l'ho fatta pure qualche anno fa(avevo 19 anni circa, adesso ne ho 39...azz son passati 20 anni!!! E a me sembra ieri sobsob!) e devo dire che son rimasta affascinata soprattutto perchè avevamo una giuda splendida, una donna di una vastissima cultura capace di interessare chiunque con le sue coinvolgenti spiegazioni.. (da qualche parte ho pure una foto con lei).
Sarà ma a me il Veneto piace tantissimo (chissà anche perchè... ;P) e città come Venezia e Verona (ma và!) sono a mio avviso magiche!
Ti auguro una serena notte
Bacini e a presto
Sesè
Ciao Paola, adoro queste gite a carattere culturale. Purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di visitare Venezia e spero che prima o poi mi si presentarà... stai certa che l'acchiapperò al volo. Intanto mi godo le foto che hai pubblicato tu.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Grazie Paola per avermi fatto rivedere Venezia! Sei un'ottima guida lo sai? SE penso a quante volte sono passata tra le due colonne del patibolo... :-O
RispondiEliminaUn bacio!
ciao Polly grazie per il tour interessantissimo, bellissime le immagini e anche la storia, tutto molto suggestivo, non conosco venezia, solo attraverso te.) ciao baci rosa a presto buon martedi'
RispondiEliminaCara zia Polly(chiamiamo così anche una mia cugina che vive ad Ancona!), bellissima venezia, ci sono stata un paio di volte. Certo che per arrivare in Calabria c'è da fare un bel viaggio, hai ragione man mano che avanzano gli anni ci si stanca a percorrere tutti quei chilometri! Tropea è meravigliosa, la conosco bene, per non parlare del mare!....
RispondiEliminaGrazie per essere passata da me!
Un grosso bacio
Francy
Ciao Paoletta! Ma che annoiate, ci siamo letteralmente immerse nella tua spiegazione..particolari su Casanova compresi..
RispondiEliminaA me piace un sacco conoscere la storia delle cose e dei luoghi, ma questo genere di turismo per ora me lo posso scordare con Emma così piccola..
Tra qualche annetto organizzerò una gita a Venezia e ti contatterò come guida, ok?
Un bacione
paola
...che sale immense e ricche,Venezia è bellissima,io l'ho visitata con il sole d'inverno,che cu..!!!.
RispondiEliminaComplimenti per le foto!.
Ciao Paola, su consiglio di Cinzia (la gatta sul tetto) ho visitato il tuo blog...belloooo! Cinzia è una cara amica e non dubitavo del consiglio! ti verrò a visitare d'ora in poi! Anna
RispondiElimina